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Messaggi

Sot/sora poesia

1986

Raccolta di poesie di 18 autori (nati tra il 1940 e il 1965) che negli anni ‘80 gravitavano nel gruppo sot/sora poesia a Montereale Valcellina (Pn). Ciascuno con la sua personalissima voce.

Biblioteca di Montereale Valcellina (Pn)

Copertina del libro Messaggi

Erano gli anni ‘80.

Vivevo da poco a Pordenone. Nella mia valigia dei sogni, da sempre, ce n’erano due. Il primo era scrivere, continuare, di poesia. Il secondo era diventare giornalista. Quando vivevo a San Severo avevo già collaborato per due anni con il quindicinale “Corriere di San Severo”, avevo la mia rubrica fissa. Ma mi pubblicavano anche altri articoli di fatti locali che consegnavo in redazione. Non c’era internet, non c’erano le mail.

Di necessità (carmina non dant panem) dovetti fare l’insegnante, che pure mi piaceva. Sono una maestra: è bellissimo avere bambini di sei anni che accompagni all'ascolto prima, alla scrittura e alla lettura poi. Si crea con loro un legame speciale, fortissimo. Ancora oggi ne incontro qualcuno ed è sempre un gran momento affettivo sentire da loro cosa sono diventati, cosa fanno, che progetti hanno.

Tornando a noi…non ricordo come, forse ho visto un annuncio da qualche parte, mi ritrovai a Montereale Valcellina, in biblioteca, in un gruppo di circa venti poeti che si ritrovavano settimanalmente, la sera, a confrontarsi con poeti noti, a sperimentare, a condividere le nostre produzioni, a portare avanti la propria voce poetica.

Il gruppo si chiamava sot/sora, cioè sotto/sopra. Chissà chi aveva partorito quel titolo. Forse Antonio De Biasio. Le età di nascita erano racchiuse più o meno tra il 1940 e il 1965. Voglio citarli tutti, anche se non eravamo tutti sempre presenti. Come si fa a scuola: in rigoroso ordine alfabetico.

Denise Alzetta, Maurizio Alzetta, Andrea Bertoja, Bianca Borsatti Chinese, Franca Bortolini, Alberto Bucco, Anna Comina, Antonio De Biasio, Gilberto Del Tedesco, Beno Fignon, Mirella Iacone, Ugo Iacone, Maria Pina la Marca (io!), Oscar Missero, Erik Montagner, Denise Moras, Daniela Paroni, Rosanna Paroni Bertoja, Vittorio Ugo Piazza, Federico Tavan.

Messaggi è un quaderno preparato a cura del sot/sora poesia, a cura della Biblioteca di Montereale Valcellina, nell’ambito delle iniziative promosse dalla Provincia di Pordenone per la conoscenza delle lingue e delle culture locali.

Dalla presentazione

Messaggi, terza antologia del sot/sora, raccoglie le poesie di diciotto autori, diversissimi tra loro negli esiti e negli stili.

Un caleidoscopio, in cui è solo la poesia, intesa nel suo senso più ampio, l’unico filo conduttore.

Si è inteso, anche per questo, non dare traduzioni a piè pagina, certi che la lettura non mediata darà comunque maggiori soddisfazioni.

Rondini

Da un ritaglio di finestra

sospese in un cielo senza vento

fra tetti e antenne

si perdono a vista d’occhio

e planano le rondini della memoria

Non più striduli garriti

ma i lunghi silenzi dei naufraghi

Anima

È uno spaventapasseri

dolente

animato dal vento

che ne solleva le maniche

in lenti rituali gesti

da uomo

Mamma, non leggi?

No. Ho voglia di lasciarmi andare

Lasciami guardare il lento scorrere

del tempo perduto avuto contato

cullàti dall’aritmia delle ruote

di questo treno

che non voleva saperne d’arrivare

e tu che non volevi saperne

d’accompagnarmi quale prova migliore

Lasciami pensare a una vita

di così poca poesia

se non nei tuoi occhi figlia

che da tanto tempo non vedevo

così belli di una profondità

che mi sgomenta non c’ero abituata

di un’intensità d’annegarci le spirali

d’amarezza di una vita non vissuta rimpianta

Lasciami cantare il mio destino

così amaro in direzione

opposta alla tua

divisi da un treno

Senti fa le bizze come il mio cuore

l’altra notte quando ti ho svegliata

e non so cosa avrei fatto

per fermare la voce in gola

che ti chiamava

voce d’affetto ma voce di paura

con la vita che annegava

nei mulinelli impazziti del mio sangue

È stato lì in quel momento

che ho rinnegato mio marito

l’unica volta

togliendomi l’anello nuziale

è stato allora

quando ormai non sentivo più

il quarto e il quinto dito

della mano sinistra

Lasciami leggere figlia così amata

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